“I Lombardi alla prima crociata”, Gavazzeni

Giselda Ghena Dimitrova
Oronte Josè Carreras
Pagano Silvano Carroli
Arvino Carlo Bini
Viclinda Luisa Vannini
Pirro Luigi Roni
Priore Gianfranco Manganotti
Acciano Giovanni Foiani
Sofia Laura Bocca

Orchestra e Coro del Teatro alla Scala

Direttore   Gianandrea Gavazzeni

Regia   Gabriele Lavia
Scene   Giovanni Agostinucci
Costumi   Andrea Viotti

Mioli scrive nell’articolo dedicato alla discografia dell’opera in “Tutti i libretti”, Newton Compton:

[…] è ancora Gavazzeni a dirigere un’edizione scaligera di qualche anno dopo che affida Pagano a al baritono Silvano Carroli, come tenore impiega Josè Carreras, lirico e persuasivo ancorché calante, e assegna l’impervia parte di Giselda a un soprano non lirico, bensì drammatico, a quella Ghena Dimitrova che tante recite di Nabucco e di Macbeth avevano già ben collaudato nel canto verdiano.

Ritrovo nel DVD la bacchetta frenetica di Gavazzeni che avevo sentito nell’incisione discografica Scotto/Pavarotti/Raimondi: certi passaggi, vedi i cori e altre pagine, sono quasi esagitati. Buono il Pagano di Carroli, anche se manca di quell’inventiva nel fraseggio che lo rende un po’ piatto. Condivido l’opinione su Carreras, ma non mi sento di fare altrettanto per la Dimitrova. Forse Mioli si riferisce al disco e non al video, ma essendo live credo che sia al massima la differenza di una recita: personalmente ho sentito una Giselda in forte difficoltà, non tanto nella preghiera “Salve Maria“, di stampo più lirico, quanto in quella alla madre (“Se vano è il pregare“) dove sale con canto approssimato agli acuti stirandoli un po’. Stessa cosa succede negli altri punti in cui la partitura di Giselda sale: i Do sono forzati, e quindi sgraziati. Nel momento in cui scrivo, non ho ancora sentito la Dimitrova nel Nabucco e Macbeth, che avrebbero “ben collaudato nel canto verdiano” il soprano bulgaro, ma posso comunque affermare che la palma va alla Giselda della Deutekom: registrazione in studio, per carità, però le agilità ci sono, nota per nota, così come gli acuti, belli pieni.
L’allestimento è di impianto tradizionale, soprattutto i costumi e la regia, mentre la scenografia ha qualche spunto interessante. Pubblico della Scala sempre molto caloroso, anche troppo se fosse meritocratico.

Comments
One Response to ““I Lombardi alla prima crociata”, Gavazzeni”
  1. Simone Ricci ha detto:

    Concordo sui giudizi, sto assistendo a questa rappresentazione proprio ora su Rai 5 e non si può notare la “fretta” esagerata di Gavazzeni in alcuni passaggi, che forse richiederebbero un’analisi più intimistica. Avevo maggiormente apprezzato un’altra conduzione, quella di Levine al Met nel 1997, con un Pavarotti-Oronte ancora capace di emozionare! Un caro saluto da un verdiano doc!

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